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Commenti al testo di Franca Colozzo
Immagini di pensieri

Sei nella sezione Commenti
 

 Franca Colozzo - 26/02/2018 19:43:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Antonio. Ti ringrazio di avermi mostrato l’ultima strofa nella lingua originale. Così bella da farmi accapponare la pelle!
Il francese, secondo me, è la lingua per eccellenza più rispondente all’espressione poetica per l’insita dolcezza della pronuncia, di per sé già lirica assoluta.
Hai proprio ragione per quanto attiene alle traduzioni: o sono tradotte in un’altra lingua assecondandone la metrica, oppure fedeli al testo originale, ma sgraziate!
Prova provata è la bella traduzione di Caproni che, essendo un poeta, ha tradotto seguendo lo schema metrico italiano.
Grazie come sempre per il tuo colto apporto. Ti auguro una buona serata. Franca

 Antonio Terracciano - 26/02/2018 18:58:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Gentilissima Franca, ti ringrazio di aver presentato (non la conoscevo) la versione italiana del "Pont Mirabeau" . Caproni è stato un grande poeta, e qui, direi, ha fatto una traduzione piuttosto "bella e infedele" (i linguisti dicono scherzosamente che le traduzioni sono come le donne, brutte e fedeli, o belle e infedeli... ) , cioè si è sforzato di conservare, possibilmente, la metrica e soprattutto le rime dell’originale, essendo così costretto a cambiare qualche termine (ad esempio, quando egli ripete "i giorni se ne vanno io non ancora" , l’originale non ha "ancora" , ma è: "i giorni se ne vanno io resto" ) . Comunque, è un bel lavoro perché, come lasciavo capire prima, la traduzione perfetta al cento per cento di una poesia (e talvolta anche di una prosa) è impossibile da realizzare. Approfitto dello spazio per far conoscere solo l’ultima strofa (il meglio del meglio di questa poesia, secondo me) in originale a chi si trovasse a passare da queste (belle) parti:

"Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le Pont Mirabeau coule la Seine

Vienne la nuit sonne l’heure
Les jours s’en vont je demeure"

 Franca Colozzo - 26/02/2018 12:06:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Arcangelo.Ti ho voluto omaggiare per la costanza nel commentarmi, anche se so di non meritare tutto il tempo che dedichi a me, così come a tanti altri sul sito. Apprezzo i tuoi pensieri, mai brevi o congelati in rigidi schemi, ma sempre diversi e variegati a seconda dei testi, lasciando intendere che leggi con attenzione il lavoro altrui. Anche se non riesco ad emularti in questo, cerco nel mio piccolo di gettare ogni tanto uno sguardo qua e là per apprendere umilmente dagli altri. "Condicio sine qua non " per crescere in cultura e in umanità.
Mi sono impressa in mente l’aforisma di Socrate che affermava:
"So di non sapere". Se lo sosteneva Socrate, grande filosofo, come non fare altrettanto? "Ubi maior minor cessat".
Speriamo che questo tempo volga presto al bello! Alcuni fiori sono già sbocciati pur in mezzo a tanto gelo. Buona giornata

 Franca Colozzo - 26/02/2018 11:38:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Antonio. Grazie per l’accostamento al grande francese, almeno per la forma calligrafica. Sono andata, per curiosità a leggere la poesia da te citata, dal titolo: "IL PONTE MIRABEAU" di GUILLAUME APOLLINAIRE, tradotta in italiano da Giorgio Caproni):

Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna/E i nostri amor/
Che io me ne sovvenga/La gioia mai mancò dopo il dolor/
Venga la notte rintocchi l’ora/I giorni se ne vanno io non ancora.

Le mani nelle mani restando faccia a faccia/Lasciam che giù/
Sotto l’arcata delle nostre braccia/D’eterni sguardi passi l’onda lassa/
Venga la notte rintocchi l’ora/I giorni se ne vanno io non ancora

L’amore se ne va come va la corrente/L’amore va/Come la vita è lenta/E come la Speranza è violenta
Venga la notte rintocchi l’ora/I giorni se ne vanno io non ancora

Giornate e settimane il tempo corre/Né più il passato/Né più l’amore torna/Sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre
Venga la notte rintocchi l’ora/I giorni se ne vanno io non ancora.

E’ veramente molto bella e scorrevole, di stile diverso rispetto ai calligrammi ma dai toni coloristici sorprendenti. L’ho voluta riportare per intero affinché altri possano attingere a tanta armonia. Non so se la traduzione in italiano sia rispondente al testo originario in francese, certamente è scorrevole. Tu, come docente di francese, puoi verificarne meglio la rispondenza. Buona giornata.



 Franca Colozzo - 26/02/2018 11:20:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Edi. Grazie per il tuo commento sul mio componimento in qualche modo proteso verso il Futurismo, di cui Marinetti fu il precursore e fondatore attraverso anche i suoi versi stravaganti.
Di getto e di notte, forse per la pioggia battente, ha preso forma questo mio esperimento in cui l’amico Terracciano, troppo clemente nei miei confronti, ha intravisto una lontana similitudine con le composizioni di Apollinaire. Sono onorata del paragone, ma, senza conoscere a fondo la poesia del grande poeta francese, ho inteso con questa mia dar corpo ai miei pensieri notturni. Infatti, la notte porta sempre buoni consigli!
Un saluto affettuoso da parte mia. Riposati, se puoi, durante l’abbondante nevicata dalle tue parti. Qui a Gaeta siamo protetti, dai venti gelidi del nord, dalla catena dei Monti Aurunci (definiti "Zizza di vacca!").

 Edi Davoli - 26/02/2018 10:41:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Avevo scritto il commento in curva di C, ma la pubblicazione è andata in verticale! Uffaaaa!

 Edi Davoli - 26/02/2018 10:37:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Esperimento
Interessante
Franca
Versi
Rotolanti
E
Rocamboleschi
Che mi hanno
Immerso
Nel
Futurismo
Grazie!




 Antonio Terracciano - 26/02/2018 08:47:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Certo, Apollinaire faceva dei calligrammi molto più complessi, ma la disposizione d’animo penso sia la stessa. Anch’io, nel mio piccolo (e questo forse può interessare l’architetto Colozzo) cercai, in un altro sito, di omaggiarlo (è da giovane che penso che Guillaume sia l’autore della poesia forse più bella di tutti i tempi, "Le Pont Mirabeau" ) , pubblicando, anni fa, una poesiola su Cuneo, in cui riprodussi la forma "a cuneo" appunto della città piemontese (undici versi con numero di sillabe a scalare, da undici a una) .

 Arcangelo Galante - 26/02/2018 07:07:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

@ Franca
Mi hai fatto arrossire... forse, sarà stato proprio il freddo pungente della notte ad ispirarmi, cogliendo appieno il senso della pubblicazione, eheheh.
Scherzi a parte, credo, invece, che, a volte, la poesia sappia veramente trasmettere qualcosa a chi la sa leggere, immedesimandosi in essa.
A me è subito piaciuta, anche se, come hai scritto, è anomala e scritta di getto: ma, forse, è per tale motivo che risulta più spontanea oltre che intellegibile.
Siamo tutti umili foglie all’addiaccio, in balia dei gelidi venti siberiani, che hanno fatto calare il freddo, anche sulle anime più profonde, ed è bello racchiudere parole ed immagini sotto una campana di vetro, come un tempo si faceva, con le statue di Madonne e Santi.
Anche io ne ho una, e le ho dedicato una mia poesia, intitolata “Quando ti guardo”, proprio per raccogliere le emozioni che mi trasmette, ogni volta che la ammiro, pregandola.
Vedrai, la tormenta passerà presto, ma, l’umiltà, sempre rimarrà, perché onnipresente nelle anime pure.
Un solare, o, meglio ancora, “polare”, saluto!

 Franca Colozzo - 25/02/2018 22:53:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Arcangelo, rileggendo più attentamente il tuo commento mi sono chiesta: "Ma come hai fatto a cogliere così profondamente il senso della mia anomala poesia, scritta di getto nel freddo pungente della notte?". Ti sono grata per le tue acute osservazioni.
Parole scolpite come pietra nel mio pensiero errabondo notturno.
Ho riletto Apollinaire e le sue strane architetture liriche. Nulla di tutto questo! Sarà solo delirio di parole fradicie di pioggia?
La lucida e tenebrosa essenza della notte scolpisce i miei pensieri.
Non esaltarmi troppo! Sono un’umile foglia all’addiaccio ed i venti siberiani spirano malvagi con sciabolate di gelo.
Cala la notte in un abbraccio di ghiaccio, di parole e di immagini, che io racchiudo sotto una campana di vetro per non lasciarle sfiorire. Un po’ come le statue di Madonne o di santi, ben custodite su antichi comò (ne ho anche io una lasciatami da mia nonna per proteggermi), magari con un lumino acceso davanti.
La mia umiltà dichiarata è vera perché nasce dalla convinzione che siamo tutti figli della stessa radice e ad essa torneremo, puri od impuri, senza attestati di superiorità attribuitici da altri o autoreferenziali. Siamo semplici foglie nella tormenta!
Un notturno saluto.

 Franca Colozzo - 25/02/2018 19:02:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Ciao Nando, ti ringrazio per i tuoi apprezzamenti sempre graditi.
In verità, la mia formazione è prettamente scientifica, anche se il mio desiderio era quello di frequentare il Liceo Classico. Poi, per una serie di motivi, ho frequentato lo Scientifico e non me ne pento per le lingue che ho appreso e per le materie scientifiche che ho imparato ad amare.
In verità, intendevo sperimentare una modalità lirica originale, con una disposizione delle parole a formare una "C" (iniziale del mio cognome); ma, soprattutto, inserire all’interno il video con tutte le foto delle mie poesie, saggi, aforismi, etc. Invece, malauguratamente, non ci sono riuscita, ma ci proverò ancora essendo testarda. Ho quindi inserito il mio filmato su You Tube e sotto la foto della mia pagina personale del sito.
Penso che un po’ di pazzia ogni tanto non guasti in un distillato di gocce di memoria! Non so intravedere - come, benevolmente nei miei confronti, sostiene Antonio Terracciano - se ci siano nella mia poesia richiami ai calligrammi di Apollinaire che metteva in discussione il linguaggio tradizionale, utilizzando giochi di parole e donandoci fotogrammi di pensiero tanto da anticipare la corrente surrealista. Magari! Ieri sera, sul tardi, ho esperito un tentativo tecnologico, miseramente fallito. Spero che le parole di Antonio siano foriere di buoni auspici lirici. Buona serata e buon inizio settimana.

 Ferdinando Battaglia - 25/02/2018 16:45:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

A volte la nostra indifferenza non è solo rivolta alle parole disseminate nell’aria, ma molto spesso anche alle persone, tornate invisibili ai nostri occhi come fossero mai nate; simile a questa cecità è la sordità quando il dialogo diviene monologo di solitudine o cozzo contro l’ottundimento di ogni ragione.
Mi ha sorpreso gioiosamente questa tua, di là dei contenuti, poiché scritta con divertissment da una persona colta e di formazione classica, che sempre apprezzo e ammiro nei suoi eruditi commenti.

 Franca Colozzo - 25/02/2018 14:31:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Arcangelo per la tua visita ad una mia nuova forma lirica sperimentale che, come afferma Antonio Terracciano, ha radici nella belle Epoque. Dovrei rivisitare Apollinaire per capire bene in cosa consista ciò che in me rappresenta solo un lontano ricordo degli studi liceali.
Se fossi riuscita ad inserire il mio video, avresti avuto un’immagine incredibile di suoni e parole. Spero di riuscirci quanto prima!
Ad ogni modo, ti ringrazio peril tuo commento alla mia poesia, composta di gocce di memoria rivisitate nel tempo.
Buon proseguimento della giornata in questa fredda domenica di fine febbraio. Spero che presto la primavera arrivi a portarci nuove gemme e nuove idee!
Un saluto dal freddo meno intenso della mia cittadina, attutito con’è dai Monti Aurunci, vero scudo termico del Golfo di Gaeta.

 Arcangelo Galante - 25/02/2018 14:02:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

“Immagini di pensieri”, che si srotolano nella mente dell’autrice, come un vortice che, roteando su se stesso, mostra tutta la sua potenza, attraverso i meandri del tempo.
Bella la costruzione poetica, accattivante nella forma e nella stesura: una C che sembra assomigliare anche ad un boomerang, come le parole che si leggono, in rapida successione, rimanendo impresse nella mente, per poi tornare al loro posto, impresse sulla pagina virtuale.
Pensieri che giocano tra di loro, in un via vai di ricordi, a volte, colti per tempo, altre, invece, dimenticati e ripescati, dati in pasto a chi, vederli, proprio non vuole.
Una lirica che lascia senza fiato, dal contenuto pienamente condivisibile.
Un più che solare saluto, visto il gelo pungente di questa giornata. :-)

 Franca Colozzo - 25/02/2018 13:10:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Sinceramente, lo ammetto: ho forse lontanissime reminiscenze dei calligrammi di Apollinaire. Annovero ricordi futuristi, in arte, in particolar modo di Marinetti, considerato il caposcuola del Futurismo e nelle stringhe incomprensibili di suoni, parole e umori.
Ti ringrazio per l’accostamento immeritato! Ma faccio presente che in quella forma a "C" volevo - oltre ad evidenziare l’iniziale del mio cognome - ospitare un mio video, pubblicato su You Tube ieri notte, come esperimento "in fieri", nell’alveo del fiume delle mie elucubrazioni mentali.
Purtroppo non ci sono riuscita, dopo l’ennesimo errato tentativo con il sottofondo di musica di Mozart!
Chiedo venia per i miei reiterati errori da caparbia conclamata.
Comunque, grazie Antonio per le belle parole, di cui mi sento indegna, pur se onorata da lode immeritata!
Andrò a rivisitare Apollinaire! Lo prometto! Buona domenica

 Antonio Terracciano - 25/02/2018 11:33:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Lode all’autrice che, al di là del contenuto (lo spesso incerto e triste destino delle parole) , ha recuperato un’accattivante forma poetica ingiustamente da tempo negletta: il calligramma, con il quale ci si dilettava volentieri durante la fine della Belle Epoque (ma quanti ricordano ancora gli spiritosi e bei calligrammi di Guillaume Apollinaire? )